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Il test RIASEC (o modello di Holland) è uno strumento di orientamento che mette in relazione interessi personali e ambienti professionali. L’obiettivo non è dirti “che lavoro devi fare”, ma offrirti una mappa dei tuoi interessi dominanti per aiutarti a scegliere percorsi di studio e carriere coerenti con ciò che ti motiva davvero. RIASEC è l’acronimo di sei aree: Realistico, Investigativo, Artistico, Sociale, Intraprendente, Convenzionale. Capire come funziona e come leggere il tuo profilo ti permette di fare scelte più informate e di lungo periodo.

Da dove nasce il RIASEC

Il modello è stato sviluppato dallo psicologo John L. Holland, che ha osservato come le persone tendano a cercare ambienti lavorativi compatibili con i propri interessi e il proprio stile di azione. Quando c’è congruenza tra persona e ambiente (Person–Environment Fit), aumentano soddisfazione, performance e persistenza. Il test RIASEC traduce questa idea in una tipologia in sei dimensioni facilmente esplorabili.

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Le 6 dimensioni RIASEC in breve

  • R – Realistico: pratico, operativo, manuale. Gli piacciono attività concrete con strumenti/macchine, sport, meccanica, agricoltura, artigianato, tecnologie hardware. Esempi: tecnico, meccatronico, manutentore, geometra, agronomo, ingegnere civile.
  • I – Investigativo: analitico, curioso, orientato alla ricerca. Ama capire come funzionano le cose, risolvere problemi teorici con dati e metodo scientifico. Esempi: ricercatore, data analyst, biologo, ingegnere informatico, fisico.
  • A – Artistico: creativo, originale, espressivo. Predilige attività non strutturate dove inventare, progettare, comunicare in modo estetico. Esempi: designer, copywriter, architetto, regista, illustratore, musicista.
  • S – Sociale: collaborativo, empatico, orientato all’aiuto. Ama insegnare, formare, assistere, lavorare con e per le persone. Esempi: insegnante, psicologo, educatore, infermiere, HR, formatore.
  • E – Intraprendente: persuasivo, competitivo, orientato a obiettivi e leadership. Si muove bene in contesti dinamici, di vendita o direzione. Esempi: imprenditore, account, product manager, consulente commerciale.
  • C – Convenzionale: organizzato, preciso, affidabile. Preferisce procedure chiare, dati, sistemi, contabilità, amministrazione. Esempi: amministrativo, contabile, controller, bibliotecario dei dati, operations.

Nessuno è “solo” un tipo: il profilo personale è una combinazione (tipicamente tre lettere, ad es. IAS, SEC, ARC). L’ordine conta: la prima lettera indica l’area dominante.

Come funziona il test RIASEC

Un test RIASEC standard propone elenchi di attività, preferenze o affermazioni. Per ciascun item indichi se ti piace, non ti piace o se sei indeciso. Gli item sono calibrati per mappare le sei aree; al termine ottieni sei punteggi (R, I, A, S, E, C). Le piattaforme più moderne aggiungono:

  • Profili a barre o radar che mostrano la forza relativa di ciascuna area.
  • Un codice Holland a tre lettere (le tre aree con punteggio più alto).
  • Suggerimenti di ambienti di studio e lavoro congruenti con il tuo codice.
  • Spesso, esempi di corsi di laurea, ruoli e settori coerenti.

Il test dura in media 10–20 minuti; è utile compilarlo con calma, pensando a ciò che ti interessa davvero, non a ciò che “dovresti” preferire.

Come interpretare i risultati

1) Guarda il profilo completo, non solo la prima lettera

Il rischio è fissarsi sull’area dominante (es. “sono Artistico”) e tralasciare la seconda e terza lettera. Spesso è la combinazione a fare la differenza: AI (Artistico-Investigativo) può orientare verso UX research, data visualization, architettura computazionale; SE (Sociale-Intraprendente) può puntare su people management, fundraising, sales training.

2) Leggi la distanza tra i punteggi

Un profilo A 80 – S 78 – I 75 è “triangolare”: potresti sentirti a tuo agio in diversi ambienti e avere flessibilità. Un profilo R 85 – resto intorno a 40–50 indica una vocazione marcata verso contesti pratico-tecnici: punta su percorsi che ti permettano di “fare” presto (laboratori, tirocini, apprendistato di qualità).

3) Collega il codice agli ambienti

Holland descrive anche ambienti R, I, A, S, E, C. Il trucco è cercare corsi e lavori che incarnino la tua combinazione. Esempi rapidi:

  • RIA: ingegneria del suono, product design di dispositivi, prototipazione.
  • IAS: ricerca educativa, comunicazione scientifica, musei interattivi.
  • SEC: gestione risorse umane, coordinamento ONG, account management.
  • CIE: business analytics, controllo di gestione, operations data-driven.

4) Usa il risultato come bussola, poi verifica nella realtà

Il test orienta; la validazione arriva da esperienze concrete: open day, colloqui informativi, project work, laboratori, volontariato, mini-stage. Se il tuo profilo è S alto, prova tutoring, campi estivi, attività in associazione; se è R alto, cerca maker space, laboratori scolastici o workshop di prototipazione.

Errori comuni da evitare

  • Confondere interessi e abilità: puoi avere alto A ma abilità tecniche ancora deboli nel disegno; si sviluppano. Valuta motivazione + piano di allenamento.
  • Prendere il codice come etichetta rigida: i profili cambiano nel tempo. Ritesta dopo esperienze significative (un tirocinio, un anno di studio all’estero).
  • Ignorare il contesto: due ruoli con lo stesso nome possono avere ambienti diversi (una “comunicazione” in startup tech è spesso E/A, in istituzione culturale più A/S).

Dal risultato alla scelta: percorso pratico in 5 mosse

  1. Evidenzia le tre lettere principali e scrivi, per ciascuna, cosa ti piace davvero (azioni concrete: “progettare layout”, “spiegare a un compagno”, “risolvere quiz logici”).
  2. Mappa i corsi di studio: per ogni codice, trova 3–5 lauree/percorsi coerenti (es. IA → informatica + interaction design; SC → scienze dell’educazione + amministrazione del personale).
  3. Verifica i piani di studio: confronta gli insegnamenti con ciò che ti interessa; l’aderenza dei corsi è un forte predittore di persistenza.
  4. Prototipa: fai piccole esperienze (MOOC, workshop, volontariato, mini-progetti) per testare l’ambiente sulla tua pelle.
  5. Rifletti e iteri: dopo 4–6 settimane di esperimenti, rivaluta: cosa ti ha energizzato? Cosa ti ha drenato? Aggiorna la tua rotta.

Esempi di interpretazione di profili comuni

  • RIA (Realistico-Investigativo-Artistico)
    Ti piace costruire e capire come funziona, con un tocco creativo. Percorsi consigliati: ingegneria del prodotto, meccatronica con focus design, fab-lab e prototipazione, design industriale con basi tecniche. Cerca ambienti con laboratori e progetti concreti.
  • IAS (Investigativo-Artistico-Sociale)
    Curiosità analitica, comunicazione e impatto sociale. Ottimo per comunicazione della scienza, data storytelling, ricerca educativa. Prediligi corsi che uniscono metodo e narrazione.
  • SEC (Sociale-Intraprendente-Convenzionale)
    Ti motivano le persone, gli obiettivi e l’organizzazione. Pensa a management HR, formazione e sviluppo, project management, terzo settore. Ambienti con team, obiettivi chiari e processi ti valorizzano.
  • AEC (Artistico-Intraprendente-Convenzionale)
    Creatività + orientamento al risultato + ordine. Potresti brillare in brand design, product marketing, content operations: serve visione ma anche processo per consegnare.

Punti di forza e limiti del test

Punti di forza

  • È rapido, intuitivo, utile come prima bussola.
  • Collega interessi e ambienti, non solo “professioni”.
  • Favorisce un linguaggio comune tra studente, tutor e famiglia.

Limiti

  • Non misura abilità o valori in profondità (puoi affiancare test di abilità, personalità, interessi specifici).
  • Dipende dall’auto-valutazione: rispondi in modo autentico, non “compiacente”.
  • Va contestualizzato: mercato del lavoro, vincoli logistici, opportunità locali.

Consigli per una lettura matura del risultato

  • Guarda i contrasti: a volte un punteggio basso è informativo (“evita ambienti troppo procedurali” se C è molto basso).
  • Crea un cruscotto personale: interessi (RIASEC), abilità (materie forti), valori (cosa conta per te: impatto, stabilità, crescita), vincoli (budget, città). Le scelte solide nascono dall’incrocio di questi fattori.
  • Aggiorna nel tempo: interessi e identità professionale evolvono. Ripeti il test dopo esperienze nuove o al cambio di ciclo (fine scuola superiore, inizio università, primo tirocinio).

Domande Frequenti

Il test RIASEC decide cosa devo studiare?
No: è una bussola. Indica direzioni promettenti, ma la scelta nasce dall’incrocio tra interessi, abilità, valori e vincoli reali (città, budget, tempi). Usalo come punto di partenza per esplorare percorsi e ambienti di studio/lavoro.
Posso avere punteggi alti in aree “lontane” tra loro?
Sì, è comune avere profili ibridi (es. Artistico e Convenzionale entrambi alti). In questi casi cerca ambienti che uniscano creatività e processo, come content operations, UX writing con linee guida, o ruoli di data storytelling.
Se il mio profilo non corrisponde al corso che avevo in mente?
Non è un divieto. Chiediti perché desideri quel corso, fai piccole esperienze (open day, MOOC, workshop, colloqui informativi) e verifica se l’interesse cresce con l’esposizione. Il profilo può evolvere man mano che fai esperienza.
Quanto è affidabile il test RIASEC?
Come tutti i questionari self-report è affidabile se rispondi con sincerità e se interpreti il risultato nel contesto di altre informazioni su di te. Non misura abilità o valori in profondità: può essere affiancato da altri strumenti.
Quando ha senso rifarlo?
Dopo esperienze formative o lavorative significative (stage, tirocini, cambi di indirizzo) o nelle fasi di transizione. In generale, ogni 6–12 mesi se stai rivedendo obiettivi o opzioni di studio e carriera.

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