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Se stai per affrontare il test di medicina, stai per fare un passo che potrebbe avviarti verso una carriera in uno dei campi più affascinanti e complessi della medicina: la neurochirurgia…ma un neurochirurgo, cosa fa?
Questa domanda non è affatto banale, dato che la neurochirurgia è una specializzazione medica impegnativa e coinvolgente.
Il neurochirurgo è un professionista altamente qualificato che si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione delle malattie del sistema nervoso 🧠.
Queste includono una serie di condizioni, tra cui:

  • tumori cerebrali;
  • malformazioni vascolari cerebrali;
  • malattie degenerative della colonna vertebrale;
  • lesioni del midollo spinale;
  • malformazioni congenite del sistema nervoso.
Neurochirurgo con le braccia conserte. Sullo sfondo una scritta emergency in rosso. Il medico indossa un camice bianco, al collo ha un caleidoscopio e indossa una mascherina celecte.

Non c’è dubbio che la strada per diventare neurochirurgo sia intricata, tuttavia è un percorso molto gratificante sia per l’impatto sulla vita delle persone, sia per la remunerazione 🩺🧡.
Nei prossimi scroll, cercheremo di rispondere a questa domanda, esaminando nel dettaglio cosa fa un neurochirurgo e quali sono le sotto-specializzazioni in questo campo.

Back to basics: cosa è la neurochirurgia

Prima di capire cosa fa un neurochirurgo, è importante definire cosa si intende con “neurochirurgia“.
Questa è la branca della medicina che si occupa del sistema nervoso, in particolare di:

  • cervello;
  • midollo spinale;
  • nervi periferici.

Infatti, questa specializzazione è dedicata al trattamento chirurgico di malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico.
Il neurochirurgo, quindi, è il medico specializzato in questa disciplina, in grado di eseguire interventi chirurgici su queste aree. Inoltre, nel corso della sua carriera, un neurochirurgo esegue anche delle visite.
Queste, sebbene possano sembrare meno entusiasmanti rispetto alle attività di sala operatoria, sono essenziali. Infatti, esse permettono al medico di:

  • valutare il paziente;
  • stabilire la necessità di un intervento chirurgico;
  • monitorare la guarigione del paziente dopo l’operazione.
Neurochirurgo che legge i dati di una visita. Tiene un blocco note con la destra mentre sfoglia le pagine con la sinistra. Indossa guanti e mascherina celeste, maglietta verde e ha un cartellino identificativo. Ha i capelli biondi raccolti con treccine, che sono legate da un elastico blu.

Le visite richiedono molta attenzione perché sono attività durante le quali il neurochirurgo deve:

  • esaminare e valutare i sintomi;
  • effettuare diagnosi;
  • decidere il percorso terapeutico più adatto per ogni paziente.

Per questi motivi diventare neurochirurgo richiede un percorso di studi molto rigoroso e un periodo di formazione post-laurea chiamato specializzazione in neurochirurgia 📚🩻.
Tale percorso include la neurologia e la neurochirurgia, oltre a campi correlati come radiologia, neuroradiologia e neurofisiologia.

Neurochirurgo cosa fa nelle varie specializzazioni

Come neurochirurgo è possibile specializzarsi in diverse aree, tra cui la neurochirurgia cranica e spinale.
Essere un chirurgo in tale area richiede esperienza nel trattamento delle patologie riguardanti il sistema nervoso centrale, dalle forme più semplici e frequenti fino a quelle più rare e complesse.

Questa branca della neurochirurgia si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie della colonna e del midollo spinale, che possono essere sia tumorali, sia degenerative, malformative e traumatiche.

Infatti, l’intervento di un chirurgo vertebrale o neurochirurgo può essere necessario in caso di lesioni spinali o malattie degenerative della colonna vertebrale.
In alcuni casi, può sorgere la domanda “chirurgo vertebrale o neurochirurgo?“.

Entrambi trattano problemi alla colonna vertebrale, ma ci sono differenze nelle loro formazioni e nelle tecniche chirurgiche che utilizzano.

Il chirurgo vertebrale cura o migliora la prognosi delle patologie che riguardano le strutture ossee e cartilaginee della colonna vertebrale. Infatti questa figura nello specifico è affine a un chirurgo ortopedico, che lavora in sinergia con il neurochirurgo.

Neurochirurgia pediatrica

Un altro ambito di specializzazione è la neurochirurgia pediatrica. Come puoi immaginare dal nome, quest’ultima si occupa delle condizioni neurochirurgiche che colpiscono i bambini e gli adolescenti.
Un neurochirurgo infantile si occupa di:

  • malformazioni cerebrali congenite;
  • problemi dell’idrocefalo;
  • tumori cerebrali pediatrici.
Neurochirurgo mentre guarda le lastre di una spina dorsale. Indossa occhiali da vista con montatura sottile, il camice bianco e una mascherina celeste.

La neurochirurgia pediatrica richiede una formazione aggiuntiva e specifica, data la complessità del trattamento dei pazienti pediatrici. Ciò è dovuto al fatto che un bambino non è una versione in scala ridotta di un adulto.

Il cervello e il midollo spinale sono in una fase di sviluppo cruciale nei primi anni di vita. Le malattie che affliggono bambini e adolescenti si differenziano sia nella natura che nel modo in cui si manifestano rispetto alle patologie degli adulti.

Queste condizioni necessitano di interventi mirati a prevenire i danni che potrebbero emergere nel corso del loro sviluppo. Inoltre, la rarità di molte di queste malattie aggiunge una complessità ulteriore all’approccio terapeutico 🔬📖.

Pertanto, i neurochirurghi pediatrici necessitano di un addestramento e una formazione specifici, che sono forniti da organizzazioni internazionali come la Società Internazionale di Neurochirurgia Pediatrica (ISPN) e la Società Europea di Neurochirurgia Pediatrica (ESPN).

Esse hanno da tempo intrapreso l’iniziativa di collegare specialisti da tutto il mondo e offrono formazione specifica ai neurochirurghi pediatrici attraverso corsi internazionali.

Neurochirurgo funzionale: cosa fa un medico con questa specializzazione

La neurochirurgia funzionale è un’altra sotto-specializzazione nel campo della neurochirurgia.

Questa disciplina si concentra sul trattamento di condizioni che influenzano le funzioni del cervello, come il morbo di Parkinson, l’epilessia e il tremore essenziale.

Gli specialisti in neurochirurgia funzionale utilizzano tecniche avanzate, come la stimolazione cerebrale profonda, per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

L’obiettivo principale è migliorare la qualità della vita del paziente attraverso l’uso di interventi chirurgici minimamente invasivi per modulare l’attività del cervello.

Chirurgo mentre effettua un'operazione alla testa di un paziente. C'è una luce che li illumina da destra. Il neurochirurgo indossa un camice bianco, guanti, cuffia e mascherina di colore verde e ha un dispositivo sulla testa per vedere meglio. Nella mano destra ha un attrezzo da medico.

Attraverso l’uso di tecnologie precise e avanzate questi medici possono aumentare o ridurre l’attività di certi gruppi di neuroni.

Il loro obiettivo è ristabilire l’equilibrio nelle reti neuronali, migliorando così la capacità del paziente di controllare i movimenti, riducendo la spasticità o il dolore, o modulando determinati comportamenti.

Per esempio, in un paziente affetto dal morbo di Parkinson, un disturbo neurodegenerativo che causa tremori e difficoltà di movimento, un neurochirurgo funzionale potrebbe impiantare un dispositivo nel cervello che emette impulsi elettrici.

Tali impulsi possono aiutare a regolare l’attività neuronale, alleviando i sintomi del Parkinson.

Iscriversi a medicina e diventare neurochirurgo

Ora hai una risposta più completa alla domanda “ma un neurochirurgo, cosa fa?” 🤔.

Come hai potuto vedere, la neurochirurgia è un campo vasto e complesso, che richiede anni di formazione e specializzazione. Se stai pensando di intraprendere questa carriera, speriamo che questo episodio ti abbia fornito una panoramica utile e dettagliata.

Per iniziare il percorso da neurochirurgo è necessario superare il test di medicina per entrare nella facoltà di medicina.

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Ci vediamo presto, alla prossima.
Ciao Doctorz! 🧡🚀