La Camera dei Deputati ha approvato il testo della riforma per l’ingresso a Medicina, Veterinaria e Odontoiatria senza grandi cambiamenti.
La riforma è ora legge.
Chiariamo però che si tratta di una LEGGE DELEGA, il che significa che il Parlamento delega al Governo di riformare l’accesso alle facoltà di Medicina, Veterinaria e Odontoiatria, secondo le indicazioni della legge stessa. Questo significa che il Parlamento ha stabilito dei punti fermi, anche se un po’ vaghi, e che affida al Governo il compito di farli diventare realtà. Nelle prossime settimane il Governo dovrà pubblicare dei decreti attuativi, che daranno indicazioni concrete su come effettivamente avverrà la selezione.
I punti fermi della legge delega prevedono:
Sembra molto molto probabile che avvenga già a settembre 2025, vista la velocità di approvazione da parte del Parlamento.
La Ministra Bernini ha annunciato che i decreti delega, e sta aspettando i tempi tecnici tra la pubblicazione in Gazzetta e l’entrata in vigore (per legge 2 settimane dopo la pubblicazione). Dal momento che in Gazzetta Ufficiale è stata inserita il 18 marzo, la riforma entra in vigore il 2 Aprile – ci aspettiamo che possano uscire i decreti solo dopo il 02/04/2025.
Sni, cioè solo per il primo semestre! Dopodiché ci saranno degli esami qualificanti, i cui esiti daranno una graduatoria che seleziona solo i migliori per continuare il percorso di Medicina.
Sembra inoltre molto probabile che questa riforma avvenga già a settembre 2025, vista la velocità di approvazione da parte del Parlamento, che a volte per alcune leggi si perde in mesi e mesi di discussioni. Non è però ancora detto al 100%, poiché il Governo deve allineare tutte le università italiane, preparandole all’accoglienza di +70k persone, entro settembre 2025! Da voci di corridoio sappiamo che alcuni decreti sono già stati stilati, quindi noi ci aspettiamo i decreti entro qualche mese.
La riforma parla di “semestre accademico” che non corrisponde a 6 mesi, gli esami infatti si sosterranno tra Dicembre e Gennaio e in seguito verrà stilata la graduatoria nazionale.
Sì esatto, nel caso in cui la riforma venisse attuata già per l’anno accademico 2025/2026, l’iscrizione al semestre unificato con il cosiddetto “accesso libero” sarà a settembre. In ogni caso, per le tempistiche di iscrizione, dovremo aspettare il bando.
La riforma relativa all’accesso a Medicina non riguarda in alcun modo Professioni Sanitarie (per cui è previsto invece un test a settembre). Trattandosi di due percorsi diversi, non sarà quindi possibile intraprenderli entrambi. Nel caso di immatricolazione nell’ambito delle Professioni Sanitarie non potrai iscriverti al semestre comune per Medicina.
Sicuramente, prima della pubblicazione dei bandi dei vari Atenei, dovranno essere emanati i decreti legislativi. Confidiamo che vengano pubblicati entro maggio, in modo che i bandi possano essere pubblicati presumibilmente entro il mese di luglio.
Non sarà possibile iscriversi al semestre comune in più di un ateneo, che presumibilmente corrisponderà a quello di residenza. La scelta della sede in cui proseguire il percorso universitario, qualora si acceda alla graduatoria, avverrà in un secondo momento.
Al momento non è ancora chiaro se il semestre comune dovrà essere frequentato nella provincia o regione di residenza. La scelta delle sedi avverrà al momento dell’iscrizione (a settembre) e lo studente potrà indicare le proprie preferenze che verranno poi assegnate in base alla graduatoria e ai posti disponibili.
Su questo punto ancora non c’è la chiarezza che vorremmo, ma ci sembra un po’ drastico dare una sola possibilità. È probabile quindi che mettano un limite al numero di volte che si può provare il semestre, ma che non sia solo una.
Puoi scegliere di congelare gli studi e, nel caso in cui non dovessi essere ammessa a Medicina dopo il semestre comune, riprenderli.
Per quanto riguarda l’IMAT (Medicina in Inglese nelle università pubbliche), non è ancora chiaro se sarà incluso nella riforma. Se il test IMAT dovesse essere previsto a settembre come gli scorsi anni, nel caso in cui non dovessi superarlo potrai iscriverti comunque al semestre comune.
Il Governo non dovrà approvare la Riforma, la riforma è già stata approvata dal Parlamento. Il Governo non può fare altro che prenderne atto e istituire i decreti attuativi per realizzarla nel concreto. In ogni caso l’elenco dei corsi di Laurea affini verrà comunicato con la pubblicazione dei decreti attuativi da parte del Governo. Al momento si parla solamente di “corsi di laurea in area di Scienze della Salute”.
No, gli eventuali 25.000 posti sono dedicati esclusivamente alle università pubbliche.
La riforma include i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria. Al momento non si conoscono ancora con certezza i percorsi di laurea affini del semestre comune per un eventuale piano B, ma si parla di “corsi di laurea in area Scienze della Salute”.
Sarà necessario sospendere i propri studi rivolgendosi alla segreteria didattica dell’università di partenza.
Sì, in quanto per accedere al corso MedTech è necessario superare la selezione per Medicina.
La modalità delle lezioni è uno dei punti da snodare dai decreti del Governo, che devono ancora essere pubblicati. È molto possibile che alcune università, per fronteggiare l’alto numero di partecipanti, adottino modalità a distanza.
Se il Governo decidesse di implementare le lezioni a distanza, allora sarà sua prerogativa fornire delle linee guida per stabilire chi potrà seguirle in modalità online, e chi in presenza. È possibile che venga data precedenza agli studenti fuori sede per seguire le lezioni online.
Al momento si è parlato solo di tre esami da sostenere per poter accedere alla graduatoria nazionale. Non si è quindi parlato di un unico esame concluse le lezioni relative alle tre materie previste (anche se al momento non c’è ancora certezza che gli esami siano effettivamente tre).
Su questo punto purtroppo non si ha ancora chiarezza, non si sa ancora se sarà previsto un limite di possibilità di iscrizione al semestre libero dopo il primo tentativo.
Questo rimane un punto ancora da definire. Sicuramente dovranno essere esami standardizzati a livello nazionale per facilitare la stesura della graduatoria: altrimenti rischieremmo diseguaglianze di giudizio tra i vari studenti, il che porterebbe a molti ricorsi.
Dobbiamo attendere i decreti attuativi del Governo per sapere qualcosa circa le modalità di recupero degli esami del primo semestre; ammesso che venga prevista la possibilità di recuperarli in caso di mancata partecipazione. Infatti, la sessione d’esame sarà unica, non è ancora chiaro se all’interno del periodo dicembre/gennaio ci saranno più possibilità per sostenere un unico esame.
Non si sa ancora quanti appelli saranno messi a disposizione per ciascun esame e se sarà quindi possibile ripetere un esame in caso di non superamento.
Al momento non è ancora definito come si svolgeranno gli esami: se saranno scritti e in che formato (se test a crocette o altro). Ovviamente dovranno essere standardizzati per tutte le università del territorio italiano, altrimenti sarebbe molto complesso fare una graduatoria nazionale a partire da prove d’esame differenti: se dovesse essere così, sarebbe impossibile evitare ricorsi.
Troviamo difficile che il voto universitario, espresso in trentesimi, possa concorrere da solo alla graduatoria. Su questo aspetto c’è ancora molta confusione e dovremo aspettare necessariamente i decreti del Governo. Il voto universitario in trentesimi da solo non sembra sufficiente per determinare la graduatoria, perché offre solo 40 combinazioni possibili, insufficienti per distinguere 70.000 studenti. Per questo motivo, probabilmente, sarà necessario o introdurre un test aggiuntivo o una valutazione più dettagliata degli esami.
La riforma non prevede più il test di ingresso per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, sostituendolo con un semestre comune a seguito del quale verrà stilata la graduatoria nazionale. Maggiori dettagli su come verrà definita la graduatoria saranno disponibili solo dopo che il Governo avrà emanato i decreti legislativi.
Gli studenti potranno indicare, al momento dell’iscrizione (a settembre) le proprie preferenze – verranno poi assegnate in base alla graduatoria e ai posti disponibili. Il semestre comunque, invece, si svolgerà presumibilmente presso un università della provincia o regione di residenza.
I CFU da conseguire saranno quelli relativi agli esami da svolgere, che sono fissi. Se gli esami saranno standardizzati (e dovrebbero esserlo), prevederanno gli stessi CFU da conseguire per accedere alla graduatoria. In ogni caso, al momento, non è ancora chiaro quali altri aspetti concorreranno alla definizione della graduatoria nazionale.
Se non sosterrai/passerai tutti gli esami previsti per accedere alla graduatoria di medicina, sarai automaticamente escluso da Medicina ma potrai comunque continuare il percorso universitario per le facoltà affini (non si ha ancora certezza di quali saranno considerate tali, al momento si parla solo di un generico “corsi di laurea in area Scienze della Salute”).
Se anche tutti gli studenti raggiungessero i criteri minimi per accedere alla graduatoria, il numero di posti disponibili per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria rimane limitato (circa 25.000 per Medicina, per esempio). Pertanto non è possibile ammettere tutti, e sarà necessario attuare un’altra forma di selezione, che al momento non è ancora stata definita.
Ottenere dei voti alti agli esami del semestre comune potrebbe essere più difficile, poichè rispetto ad un test per il quale ci si può preparare con mesi d’anticipo, gli esami richiedono uno studio caratterizzato da ritmo universitario. Inoltre, non è sufficiente passare gli esami, bensì bisognerà essere fra i migliori per rientrare in graduatoria.
Questo è uno dei punti ancora aperti della riforma: non è ancora stato deciso se ci sarà un test nazionale fra gli esami e la graduatoria, o se la selezione avverrà solo sulla base dei voti universitari.
Esattamente. Qualora non si rientri nella graduatoria, la riforma permette di seguire un percorso di studi in una facoltà affine a Medicina senza dover sostenere un ulteriore test (ovviamente la facoltà affine dovrà essere tra quelle indicate dal Governo).
Sì, la bocciatura o il mancato sostenimento di uno degli esami inclusi nel semestre comune preclude a priori la possibilità di concorrere alla graduatoria.
Bisogna attendere i decreti attuativi per sapere con che modalità sarà stabilito il passaggio a facoltà affini. Se ci saranno posti limitati in quest’ultime, allora è probabile che vangano fissati ulteriori criteri di selezione.
Purtroppo non avviene in automatico. Non basta superare gli esami per proseguire il percorso di Medicina, ma è necessario entrare in numero utile nella graduatoria e quindi rientrare nel numero di posti disponibili sanciti dal Servizio Sanitario Nazionale. La graduatoria ha dei posti limitati, quindi anche chi supera tutti gli esami, non è garantito che entri in posizione utile nella graduatoria.
No, una volta entrati in posizione utile in graduatoria dopo il primo semestre, non sono previsti altri sbarramenti, se non ovviamente gli esami propedeutici del corso di laurea di Medicina.
Se la riforma non dovesse essere applicata prima di settembre, allora è probabile che venga mantenuto il vecchio sistema di accesso regolato da un test di ingresso, che si terrà, come negli anni passati, fra luglio e settembre. In questo caso le lezioni inizieranno, come di consueto, dopo aver ricevuto l’esito del test e completato l’iscrizione. Tuttavia, attualmente si parla di un’attuazione della riforma già da settembre 2025.
Se non si dovessero avere notizie sui decreti attuativi del Governo, è probabile che venga mantenuto il vecchio sistema di accesso regolato da un test di ingresso. Tuttavia, attualmente si parla di un’attuazione della riforma già da settembre 2025.
Visti i tempi, riteniamo che entro maggio dovrebbero pubblicare i primi decreti attuativi per sapere esattamente come si svolgerà l’ammissione per l’anno accademico 2025/2026.
Nel caso in cui la riforma venisse attuata già per l’anno accademico 2025/2026, adatteremo la nostra didattica al fine di prepararvi per gli esami previsti! Già da Maggio 2024 ai primi sentori di questa proposta di legge, abbiamo iniziato ad adattare i corsi per garantire una preparazione completa indipendentemente da quella che sarebbe stata la selezione per l’ammissione a Medicina nel 2025. Nel primo DDL si parlava di tre esami specifici in “Anatomia Umana”, “Biologia Cellulare e Genetica” e “Fisica Medica” (già previsti all’interno dei corsi ADT e che rappresentano la base fondamentale per affrontare le lezioni che saranno previste nel semestre comune; al momento si parla genericamente di materie in ambito biomedico).
Assolutamente sì! Se la riforma verrà attuata già per l’anno accademico 2025/2026 tutta la nostra didattica verrà riadattata su quanto previsto per potervi accompagnare fino alla Graduatoria!
Matematica è propedeutica allo studio della fisica, quindi le lezioni di matematica saranno comunque previste nel corso, al fine di garantire una preparazione completa al 100%.
Nel caso in cui dovessero inserire un test con l’utilizzo di Banca Dati, il corso subirà le necessarie modifiche e quindi anche l’introdizione di lezioni di tecniche di memoria, se necessario.
Certamente! Non appena ci saranno aggiornamenti ve ne daremo comunicazione come sempre e inseriremo webinar periodici per tenervi aggiornati e darvi tutte le informazioni ufficiali in tempo reale.
Puoi iniziare a prepararti in quanto la riforma non dovrebbe toccare Medicina in Inglese, iniziando a studiare dalle lezioni Ondemand e dalle Live e integrando con esercizi in lingua inglese che trovi su Futura, ricercando in “Simulazioni Disponibili” la parola “IMAT”.